A LATINA SI TUTELA LA LEGALITÀ CON SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA LEGALI CERTIFICATI DALLA DPIA
Sintesi dell’attività: Ethica Societas UPLI ha vinto il bando per la realizzazione della valutazione d’impatto-DPIA del sistema di videosorveglianza comunale, condizione essenziale per l’utilizzo come ha ribadito anche la prof.ssa Cerroni, vice presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali e ciò vale anche per i sistemi mobili di sanzionamento (fototrappole, autovelox, telelaser, ecc.) e per le barriere ZTL, perché in ogni caso la finalità di polizia e sicurezza del territorio non non giustifica i mezzi.
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Il sistema di videosorveglianza urbano di Latina
La città di Latina ha un sistema di videosorveglianza che, con un numero circoscritto di telecamere rispettando il criterio di proporzionalità, che non è rimesso alla discrezionalità dell’amministrazione ma se ne deve sempre dimostrare l’effettiva necessità secondo il criterio dell’accountability, riesce a controllare un territorio urbano molto ampio che conta 127.000 abitanti su oltre 277 km/q., utilizzando:
- 110 telecamere fisse delle quali:
- 82 bullet di contesto;
- 24 dome orientabili;
- 6 OCR sui varchi ZTL;
- 2 telecamere mobili utilizzate per il sanzionamento mobile, che sono sempre soggette alla valutazione d’impatto e non solo all’omologazione e verifica, delle quali:
- 1 fototrappola;
- 1 truecam per il sanzionamento degli eccessi di velocità.
Ethica Societas UPLI società cooperativa sociale onlus, ha vinto il bando di concorso MEPA, superando per la sua convenienza gli altri partecipanti, perché alla grande competenza professionale ed esperienza acquisita nel campo della protezione dei dati personali, si unisce il vantaggio etico di una cooperativa che promuove l’integrazione professionale dei soggetti disabili e offre costi particolarmente ridotti poiché non ha fine di lucro essendo una onlus.
Il comandante, 1° dirigente dott. Francesco Passeretti, convinto sostenitore del principio che il fine non giustifichi i mezzi, ha promosso lo svolgimento della valutazione d’impatto-DPIA e ha fornito la massima collaborazione per contribuire a realizzare un sistema di videosorveglianza sicuro, efficace e soprattutto legale.
Senza DPIA tutti i sistemi di video sorveglianza sono illegali
Com’é noto, ai sensi dell’art. 35 del GDPR e delle Linee Guida 3/2019 [Guidelines 3/2019 on processing of personal data through video devices] del Comitato Europeo per la Protezione dei Dati/European Data Protection Board (CEPD/EDPB), tutti i sistemi di videosorveglianza hanno sempre l’obbligo della valutazione d’impatto-DPIA (art.35 c.3 p.c Reg.UE 2016/679[1] ), comunque essi siano realizzati: telecamere fisse e mobili, bodycam, ztl, sistemi di sanzionamento mobile (scout, speed check, autovelox, ecc.), come ha confermato anche il Garante per la privacy, e per l’omissione è prevista una sanzione elevatissima che arriva sino a una sanzione sino a dieci milioni di euro (art.83 c.4 Reg.UE 2016/679[2] ), una somma rilevante, anche se applicata in misura ridotta, che per qualsiasi ente pubblico fa scaturire non solo il dissesto, ma anche la responsabilità per danno erariale a carico dei politici e dei funzionari che non hanno provveduto.
Delle violazioni alla privacy rispondono i dipendenti e non l’Ente
Non si può tutelare la sicurezza e la legalità con mezzi e sistemi insicuri e illegali, per questo è sempre obbligatoria la valutazione d’impatto in tutti i casi in cui gli enti pubblici e i privati installino, prima ancora che utilizzino, sistemi e mezzi che impieghino comunque riprese audiovisive, comunque essi siano relizzati, sistemi di videosorveglianza urbana, mezzi mobili di sanzionamento come telelaser e autovelox o barriere ztl, dash cam, body cam.
Rispettare le norme, soprattutto quando si utilizzano sistemi utilissimi ma molto invasivi, come sono gli strumenti di ripresa audiovisiva, è molto conveniente perché le sanzioni sono elevatissime e, sempre più, si stanno sanzionando gli enti pubblici inadempienti, come è accaduto al Comune di Taranto per 150.000€.
Una grande esperienza nella consulenza sulla privacy per gli enti pubblici
Ethica societas UPLI cooperativa sociale onlus, ha già realizzato la valutazione d’impatto-DPIA per tanti enti pubblici tra i quali:
Città e Comuni:
- Cancello e Arnone (CE);
- Caserta;
- Flumeri (AV);
- Lacedonia (AV);
- Latina;
- Lenola (LT);
- Minturno (LT);
- Sabaudia (LT);
- Vigodarzere (PD);
- Villacidro (SU).
e sta ultimando le valutazioni anche per:
- Dipignano (CS);
- Fiumicino (RM);
- Orbetello (GR)
- Scalea (CS);
- Torre del Greco (NA);
- Vairano Patenora (CE).
Istituti scolastici:
Inoltre ha svolto o svolge il ruolo di responsabile per la protezione dei dati personali (RDP/DPO) per:
Aziende e professionisti:
- ElettroOk s.r.l. Frosinone;
- Teatro Studio Frosinone;
- Vema Roma;
- dott. Enrico Cedrone Frosinone
Comuni e città:
- Caserta;
- Lenola (LT);
- Pietramelara (CE);
- Vairano Patenora (CE).
Istituti scolastici:
- IIS “L.Angeloni” di Frosinone;
- IIS “San Benedetto” di Cassino (FR);
- I.C. 1° di Ceccano (FR);
- I.C. 2° di Ceccano (FR);
- ITIS “G.Morosini” di Ferentino (FR);
- Liceo classico “M.Filetico” di Ferentino (FR);
- Liceo scientifico di Ceccano (FR);
- Liceo Scientifico di Veroli (FR).
Ethica societas UPLI, cresciamo assieme!
Ethica societas UPLI cooperativa sociale onlus non distribuisce utili, in nessuna forma, non ha proprietari e soci di maggioranza. I collaboratori di Ethica Societas UPLI ricevono un compenso etico uguale per tutti a parità di prestazione (docenza, consulenza professionale, diritti d’autore sui testi e manuali, ecc.).
Tutte le plusvalenze sono impiegate da Ethica Societas UPLI per finalità sociali e, in particolare, per favorire dell’inclusione lavorativa dei disabili.
Cresciamo assieme, come in un alveare, ognuno con il proprio lavoro per l’utilità di tutti.
Le scuole e le amministrazioni pubbliche che volessero verificare GRATUITAMENTE la conformità e la legalità del proprio sistema di VIDEOSORVEGLIANZA possono contattarci: info@ethicasocietasupli.it.
NOTE:
[1] Regolamento UE 2016/679 GDPR, art. 35 c.3: «La valutazione d’impatto sulla protezione dei dati di cui al paragrafo 1 è richiesta in particolare nei casi seguenti: […]c) la sorveglianza sistematica su larga scala di una zona accessibile al pubblico.».
[2] Reg. UE/2016/679 GDPR, art.83 (Condizioni generali per infliggere sanzioni amministrative pecuniarie) c.4 «In conformità del paragrafo 2 la violazione delle disposizioni seguenti è soggetta a sanzioni amministrative pecuniarie fino a 10 000 000 EUR o per le imprese fino al 2 % del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente se superiore: a) gli obblighi del titolare del trattamento e del responsabile del trattamento a norma degli articoli 8, 11 da 25 a 39, 42 e 43…omissis…».
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